Sei un artista e stai cercando una chiave originale per produrre la tua musica? Sei stanco delle cover, dei brani con i soliti suoni, accordi e strutture? Forse cerchi di scrivere un testo originale, trovare un nuovo sound, ma non sai dove iniziare. Ti hanno detto di seguire schemi, hai letto di un’infinità di regole e mosse per creare hit, ma tutto ciò non fa altro che bloccare il tuo flusso creativo e rendere la tua musica noiosa… o ancor peggio indurti in una procrastinazione infinita

Bene, se è così ti trovi nel posto giusto.

In questo articolo voglio parlarti di un approccio diverso e innovativo alla produzione musicale che potrà cambiare il tuo modo di creare arte! Si tratta dell’approccio del bricoleur e deriva da studi antropologici e filosofici contemporanei. Uno stile che puoi utilizzare nel tuo processo creativo, quando scrivi il testo di una canzone, quando produci un beat o componi una melodia, ma che puoi adattare a tutte le fasi del tuo lavoro d’artista.  

Cos’è l’approccio del bricoleur e da dove deriva?

Nel 1962, Claude Lévi-Strauss, antropologo e filosofo francese, studiando il pensiero delle società primitive scoprì un diverso modo di pensare e fare scienza. Un modo concreto, pratico, che si distanziava dall’astrattezza e dalla rigidità del classico mondo della produzione industriale dell’epoca.

L’antropologo notò come nel modo di fare dei selvaggi la direzione della produzione era invertita: invece di partire da un progetto per poi svilupparlo nel concreto, i selvaggi partivano dal concreto, dalle cose e dagli elementi che avevano a disposizione, per poi far emergere il progetto spontaneamente dall’interazione tra queste.

Alla base delle idee di Levi-Strauss, infatti, vi è una visione strutturalista della realtà, per cui quest’ultima emergerebbe dalle connessioni e relazioni tra le cose, al contrario di un intellettualismo statico che antepone l’idea alla sua realizzazione.

Levi-Strauss contrappose, così, alla figura rigida e schematica dell’ingenieur, quella sperimentale e selvaggia del bricoleur.

Sherry Turkle, psicologa e tecnologa americana, negli anni ’90 parlò del bricolage di Strauss riferendolo alle nuove tecnologie, sostenendo come queste si prestassero, paradossalmente, a realizzare questo approccio concreto. I dispositivi tecnologici, secondo la Turkle, nel loro aspetto giocoso e simulativo, sarebbero un campo perfetto in cui sperimentare, manipolare gli elementi a disposizione e produrre in modo innovativo, libero e senza vincoli (eliminando per giunta, il limite della materia).

Le caratteristiche principali

Per sintetizzare, cercherò dunque di presentarti le caratteristiche principali del metodo bricolage:

  1. Esplorazione: non avendo delle regole fisse si procede esplorando, dialogando con le cose, facendo “parlare” l’inconscio.
  2. Assemblaggio: combinando elementi tra loro senza preconcetti lasciamo che siano questi a comunicare e a sorprenderci.
  3. Adattamento/praticità: non siamo noi a forzare le cose, ci lasciamo dirigere dall’interazione che queste hanno tra loro e di conseguenza ci adattiamo ad esse, senza aver bisogno di cercare altro. Abbiamo già tutto quello che ci serve!
  4. Libertà: siamo liberi di fare e disfare, orientarci un po’ perdendoci, senza schemi imposti che soffocano la nostra espressione. Alla base dell’idea del bricoleur si trova infatti una certa visione emancipatoria, la quale favorisce la libera e fluida espressione del sé svincolato dalle catene di un Io rigido e soffocante.

Come sfruttare il metodo bricolage nella produzione della tua musica

Bene, se avrai letto fino a questo punto ti sarai già accorto dell’incredibile applicabilità del metodo bricolage al mondo dell’arte e della creazione musicale. D’altronde quando si parla di arte si tratta sempre di composizione e libertà! Ora però vorrei provare ad applicare con te, passo per passo, questo metodo alla fase di creazione artistica.

Ecco dunque i consigli che voglio darti per migliorare il tuo approccio mentre crei la tua musica:

Libera la mente da tutti i preconcetti

Adotta un approccio libero mentre crei. In questa fase non pensare a come verrà la tua canzone, il tuo testo o la tua produzione. Cerca di non esser schiavo di un’idea, di un genere, di un suono, smetti persino di cercarlo, piuttosto lascia che sia lui a trovare te. Ricordi? Il progetto emergerà spontaneamente, saprai tu come individuarlo appena si presenterà. Ciò ti permetterà di essere originale e di fuoriuscire da stantie logiche di mercato. Per quanto riguarda la promozione della tua musica ci penserai a tempo debito, ora stai conoscendo il tuo mondo, stai cercando chi sei.

Esplora, improvvisa e sperimenta

Durante la fase creativa sei in una dimensione ludica, simulativa (come nel digitale di cui parla Turkle). Fai in modo che questa diventi il tuo spazio protetto: puoi permetterti di sbagliare, di produrre le cose più strambe e folli, chissà.. potrebbe venir fuori qualcosa di nuovo e sorprendente! Il primo modo efficace di sperimentare è senza dubbio l’improvvisazione, dedicati allo stile libero, naviga mondi inabissati, azzarda combinazioni, segui i suoni e le parole. Note e rime richiamano associazioni che sono archiviate nel nostro inconscio, cerca di ascoltarle.

e.. a proposito di digitale! .. lo abbiamo? Allora usiamolo!

Sfrutta le possibilità della produzione digitale

I software DAW (Digital Audio Worsktation) sono una vera manna dal cielo per la tecnica del bricoleur! Puoi assemblare pedaliere per la tua chitarra a piacimento, puoi manipolare le tracce audio come vuoi. Puoi tagliarle, spostarle, ricoprirle degli effetti più improbabili e nel caso non ti piacesse puoi cancellare e rifare da capo! La produzione musicale attraverso le piattaforme digitali rivela a pieno la sua “impronta bricolage”. Sullo schermo puoi vedere proiettate tutte le tue idee, mixarle in tutti i sensi e sperimentare senza costi e limiti materiali. Se sei un producer, togliti dalla testa “type beat” e simili, piuttosto sfoglia quella libreria di suoni che sta prendendo polvere e assembla batterie improbabili, potrebbero fare la differenza. Insomma con il digitale puoi dedicarti alla vera arte del bricolage senza limiti! (ma attenzione a non strafare..)

Adattati e non forzare il flusso creativo

A volte, al contrario, cerca di adattarti agli strumenti che hai a disposizione e di sfruttare tutte le possibilità che hanno, soprattutto quelle mai esplorate. Entra in connessione con il tuo strumento musicale, crea un dialogo con esso, e fatti suggerire da lui. Scopri l’identità di una pelle da tamburo slabbrata, di una chitarra arrugginita, di un difetto di pronuncia.. A volte è più semplice di quanto si pensi… basta accorgersi di ciò che si ha sotto al naso!

Confrontati e crea in gruppo

Così come la realtà emerge strutturalmente da un sistema di relazioni, lo stesso può accadere per l’arte! A volte fare una semplice session di gruppo, improvvisare entrando in connessione con gli altri, può dar vita ad idee geniali. Restar da soli a rimuginare, al contrario, alimenta frustrazione e genera ripetizione improduttiva. L’Altro è una fonte inesauribile di novità e diversità da cui non dovresti mai smettere di abbeverarti.

Divertiti!

Gioca! È la tua passione prima di tutto no? Allora perché soffocarla con insicurezze, ideali ingombranti e manie di perfezionismo deleterie? Suona, scrivi, canta, sapendo di esser suonato, scritto e cantato!

I vantaggi psicologici della tecnica del bricoleur

Adottare l’approccio morbido del bricoleur nei tuoi lavori musicali può aiutarti a superare le difficoltà psicologiche che bloccano il tuo flusso creativo! “Lasciar fare alle cose”, sperimentare in modo protetto, è il primo passo per iniziare a produrre quando sei bloccato in una fase di procrastinazione infinita. Ricorda che la procrastinazione deriva dalla paura di sbagliare e dal perfezionismo tossico. Tutto ciò, artisticamente, si trasforma spesso in un blocco creativo.

Il bricolage ci aiuta a liberarci da queste sovrastrutture e ci suggerisce che la prima cosa da fare quando si è bloccati è nient’altro che agire!

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Emanuele Ottaviano

Emanuele Ottaviano

Laureato in Scienze Filosofiche, onnivoro culturale con il verme solitario. Credo vivamente nell'arte e nell'informazione libera e cerco, nel mio piccolo, di promuoverne la realizzazione.

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